La realtà dei caregiver familiari durante l'estate è complessa. Raramente è un periodo di pausa, ma spesso di nuove sfide. Come vivono l'estate? La routine quotidiana, già serrata, può diventare ancora più stringente. Molti caregiver si trovano a dover gestire l'assistito 24 ore su 24, 7 giorni su 7, senza le interruzioni preziose fornite da centri diurni, associazioni o terapisti che, durante i mesi estivi, spesso riducono orari o chiudono del tutto. Anche le ferie dei professionisti dell'assistenza domiciliare o di supporto possono appesantire ulteriormente il quadro. La casa tende a diventare il centro unico di un universo che si restringe, limitando ancor di più le interazioni sociali e le possibilità di svago.
Caregiver estate
Gli impatti psicologici: Il "caregiver burden", o carico del caregiver, è un fenomeno ampiamente studiato e riconosciuto. Già in condizioni normali, l'82% dei caregiver di malati cronici in Italia lamenta un forte stress psicofisico e il 74% sperimenta sintomi di depressione e ansia [fonte: Onda - Osservatorio Nazionale sulla salute della Donna e di genere, 2019]. Durante l'estate, il rischio di un incremento di questi sentimenti tende a farsi più concreto. La mancanza di prospettive di riposo, la sensazione di un impegno costante, la frustrazione per la riduzione dei servizi e l'isolamento possono amplificare sentimenti di stanchezza emotiva, irritabilità e, a volte, scoraggiamento. Il senso di colpa, tanto ingiustificato quanto purtroppo presente, può affiorare anche al pensiero di brevi momenti di svago, vissuti con il timore di trascurare il proprio caro.

Gli impatti fisici: L'estate porta con sé temperature elevate, e questo è un fattore di rischio sia per l'assistito che per il caregiver. Serve più attenzione per evitare il rischio di  disidratazione, i colpi di calore o il peggioramento delle condizioni cliniche dell'assistito, soprattutto se anziano. A questo si aggiunge l'affaticamento fisico del caregiver: movimentare un anziano non autosufficiente, cucinare pasti leggeri ma nutrienti, mantenere la casa fresca, gestire l'igiene personale in un clima afoso diventa estenuante. La difficoltà di dormire e riposarsi, già cronica per molti, peggiora con il caldo, erodendo ulteriormente le riserve energetiche. 

La riduzione dei servizi è una realtà, anche se negli ultimi anni la de-stagionalizzazione delle ferie e una maggiore continuità delle attività sta producendo qualche effetto positivo.E’ comunque sempre consigliabile una pianificazione anticipata e attenta:

  1. Mappare i servizi sostitutivi: Informarsi per tempo su quali servizi rimangono attivi, anche con orari ridotti, o se esistono soluzioni di "sollievo" temporanee offerte da enti locali, cooperative sociali o associazioni del territorio.
  2. Organizzare una rete di emergenza: Organizzare se possibile un piano B con familiari, amici o vicini disponibili a intervenire in caso di necessità o per un breve periodo di sollievo.
  3. Considerare il "Respite Care" estivo: Anche se le opzioni sono limitate, alcune strutture o cooperative offrono brevi soggiorni di sollievo per l'assistito, permettendo al caregiver di staccare completamente per qualche giorno. È un investimento sulla propria salute e sul mantenimento della relazione.


Consigli per una Fase Estiva più Sostenibile

Rendere la fase estiva più leggera e trovare occasioni per sé stessi è un atto di auto-preservazione fondamentale. Questi consigli ci sembrano di buon senso:

  1. Micro-pause quotidiane: Anche solo 15-30 minuti al giorno per leggere un libro, ascoltare musica, fare un breve esercizio di respirazione o mindfulness. Queste piccole pause sono un carburante prezioso.
  2. Delega intelligente: Identificare compiti che possono essere delegati a parenti, amici, vicini o anche a servizi a pagamento, anche se per breve tempo. Non tutto deve ricadere sulle spalle del caregiver primario.
  3. Un po’ di tecnologia: Clara è particolarmente efficace nelle situazioni quotidiane, quando per esigenze di lavoro o piccole commissioni è necessario lasciare il proprio assistito solo in casa in tranquillità e sicurezza. Ma può anche essere un sistema di controllo e un ponte relazionale estremamente utile quando d’estate si lascia la persona fragile alle cure di un “caregiver supplente”: le videochiamate sempre aperte (passanti, senza necessità di risposta) consentono un monitoraggio remoto, un tempestivo intervento in caso di difficoltà un modo per dare piccole indicazioni e suggerimenti al nuovo caregiver, anche grazie ai promemoria vocali personalizzati.
  4. Idratazione e alimentazione: Mantenere un'ottima idratazione per sé stessi e l'assistito. Preferire cibi leggeri e freschi.
  5. Adattare l'ambiente domestico: Mantenere la casa fresca, sfruttando le ore meno calde per arieggiare, utilizzare tende, e con cautela ventilatori o deumidificatori.
  6. Ricerca di attività leggere per l'assistito: Se le condizioni lo permettono, proporre attività che rompano la monotonia e che non richiedano eccessivo sforzo: guardare vecchie foto, ascoltare musica, brevi passeggiate in luoghi ombreggiati, nelle prime ore del mattino o nelle ore serali.
  7. Comunicazione aperta: Parlare con l'assistito (se possibile), con i familiari e con gli operatori sanitari dei propri bisogni e delle difficoltà. Esprimere le proprie emozioni non è un segno di debolezza, ma di consapevolezza.


L'estate mette in luce, forse più di ogni altro periodo, la vulnerabilità dei caregiver familiari e l'urgenza di un sistema di welfare che sappia riconoscere e supportare adeguatamente il loro ruolo.
Non si tratta solo di offrire servizi di "sollievo", ma di costruire una cultura che valorizzi il loro inestimabile contributo e che li protegga dal burnout. L'estate può e deve diventare un'occasione per rafforzare il tessuto sociale intorno ai caregiver, ricordando che prendersi cura di chi si prende cura è un investimento sul benessere dell'intera comunità.
Rompere la routine, ritagliarsi tempo per sé stessi non è un lusso, ma una necessità per garantire la sostenibilità di un ruolo che, altrimenti, rischia di consumare l'anima e il corpo di chi lo ricopre con dedizione incrollabile.

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